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La crisi della figura paterna
®Papà Goriot, il protagonista dell’omonimo romanzo di Balzac, aveva prefigurato come disastrosa l’eclisse dei padri: «La patria perirà se si mettono i padri sotto i piedi. È chiaro. La società, il mondo si fondano sulla paternità, tutto crolla se i figli non amano i padri». In realtà poco più di un secolo dopo nel Sessantotto la ribellione al padre venne vissuta come la liberazione da una figura sinonimo di coercizione e sopraffazione, ostacolo alla libertà e all’autonomia. Oggi però il rifiuto del padre sta presentando i suoi conti nella «società senza padri», dove la presenza invadente di un tempo ha ceduto il passo alla latitanza, anche se il padre continua a essere una figura ingombrante quanto ineludibile: strategica nella formazione del soggetto, legata ai dilemmi della coscienza, inseparabile dalla trasmissione dell’eredità. Negli ultimi anni il clima sembra un po’ cambiato e, dopo decenni in cui l’assenza del padre ha potuto imporsi come uno dei temi della cultura contemporanea, alcuni ritengono che ci si sia liberati troppo frettolosamente di una figura ritenuta ineludibile: strategica nella formazione del soggetto, legata ai dilemmi della coscienza, inseparabile nella costruzione della maturità autodiretta e dalla trasmissione dell’eredità.Cosa è successo al padre? E cosa si sta facendo oggi per recuperarne, se non la componente autoritaria e oppressiva, almeno quella normativa, che aiuti i figli a crescere e orientarsi nella società? In questa puntata di Laser sociologi e psicologi discutono su cosa resta e su cosa è urgente recuperare del padre.Prima emissione: 26 febbraio 2024.