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Nancy Fraser. Una femminista, ambientalista e marxista eterodossa - Anna Cavaliere
Questa settimana ci concentriamo ancora una volta su una figura femminile dei nostri giorni. La ventesima video-lezione di "Donne e Pensiero Politico" è infatti dedicata alla filosofa statunitense Nancy Fraser (1947-). Esponente di punta della cosiddetta "Critical Theory", Nancy Fraser è una pensatrice il cui profilo intellettuale non risulta facilmente etichettabile. Ella può infatti definirsi in pari tempo una marxista eterodossa, una femminista e una ambientalista. Il "filo rosso" della sua riflessione pluridecennale è rappresentato tuttavia dalla denuncia delle contraddizioni del capitalismo nella sua versione neoliberale, rispetto al quale ella si è soprattutto preoccupata sia di analizzare i meccanismi di esclusione, sia di proporre adeguate strategie di emancipazione in vista di una società più giusta. Nella sua teoria della giustizia Fraser abbina il concetto di redistribuzione economica a quello di riconoscimento culturale e a partire da tale sintesi ha via via sviluppato negli anni una critica nei confronti del femminismo egemonico, il quale, a suo parere, sarebbe pervaso di pensiero neoliberale. Secondo una lettura combinata dei vettori di discriminazione Fraser giunge quindi a una critica radicale del capitalismo quale ordine sociale istituzionalizzato che, oltre a riprodurre al massimo grado le irrazionalità del capitalismo e a perpetuare le disuguaglianze di classe, genere e razza, comporta anche una costante espropriazione, sino alla dissipazione, dei beni pubblici e delle risorse naturali. A introdurci in maniera particolarmente brillante al riesame della riflessione teorica di Nancy Fraser è Anna Cavaliere, docente di filosofia del diritto presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Salerno.