Creatività. Un nuovo modo di pensare: intervista a Giulio Pedota

0 Views· 08/29/23
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Come citava Gusteau, nel film Rtatouille, “ L’alta cucina non è una cosa per i pavidi: bisogna avere immaginazione, essere  temerari, tentare anche l’impossibile e non permettere a nessuno di porvi dei limiti solo perché siete quello che siete, il vostro unico limite sia il vostro cuore”. Oggi la parola creatività non viene associata solo alle discipline artistiche, bensì la ritroviamo anche nella dispensa delle nostre cucine. A dispetto di quanto si pensi infatti, cibo e creatività hanno davvero diversi punti in comune: basti pensare alla “cucina degli avanzi” e a quanta creatività c’è nel saper rielaborare dei grandi piatti da semplici cose. Essa è importante per due motivi: in primo luogo permette di liberare la parte più creativa che ciascuno di noi possiede e di creare piatti migliori per noi stessi; inoltre l’attività culinaria permette al cervello di rilassarsi e di ricevere stimoli liberando gli ormoni del benessere. La cosa bella della cucina è che permette di sperimentare, di usare delle ricette come linee guida per poi proseguire in autonomia ed arrivare così chissà dove. Togliere degli ingredienti, aggiungerne degli altri, aggiungere un pizzico di personalità ad un piatto tradizionale può portare alla scoperta di nuovi sapori. Un cuoco moderno punta ad una cucina moderna e, nella sperimentazione e invenzione di nuovi piatti, la creatività è un ingrediente fondamentale; per tale motivo aggiornamenti e continue rivisitazioni sono alla base della sua formazione. A ragione di ciò prendono sempre più piede corsi di cucina vegana, vegetariana, cucina fusion o etnica e molti altri ancora in modo da poter formare chef a 360 gradi. In tutta Italia si stanno introducendo corsi di cucina creativa per portare una ventata di novità alla tradizione culinaria del nostro Paese. Corsi questi ultimi rivolti a tutti, perché tutti possono cucinare; è sufficiente avere materie prime e di stagione, una manciata di coraggio, un pizzico di istinto e una buona dose di personalità. Ed ecco che l’atto del cucinare si trasforma in qualcosa che fa stare bene. Buon appetito a tutti!

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